Pubblicato nel Maggio 1988
IL TRATTAMENTO DELLE LESIONI PARODONTALI NEGLI ELEMENTI PLURIRADICOLATI
GUSTAVO PETTI
Medico Chirurgo Specialista in Odontoiatria - Parodontologo di Cagliari, P.zza Repubblica 4,
tel 070 498159
web site www.gustavopetti.it
Fig. 36 L'immagime Rx mostra una grave compromissione coronale del 2.6 e una lesione di 3° grado della biforcazione vestibolare e anche della biforcazione distale sempre del 2.6. E' presente anche una grave compromissione ossea dei due premolari
Fig. 37 Si seguono le terapie endodontiche
Fig. 39 Si procede all' avulsione della radice vestibolo distale
Fig. 38 Si scolpisce e si solleva un lembo mucoperiosteo
Le figure 36-38 mostrano una grave compromissione coronale del 2.6 e una lesione di 3° grado della biforcazione tra la radice vestibolo-distale e quella vestibolo-mesiale, e inoltre tra la stessa radice vestibolo-distale e la radice palatale. Sollevato un lembo mucoperiosteo vestibolare e palatale per accedere alla lesione, si procede alla resezione della radice vestibolo distale e alla sua avulsione (figure 39-40).
Fig. 40 Si inizia una preparazione differenziata del moncone
Fig. 41 Si costruisce un perno moncone in Duralay opportunamente modellato
Si procede a una preparazione protesica differenziata della radice del 2,6 e a un approfondimento del barreling in. Guariti i tessuti, si costruisce un perno-moncone in Duralay opportunamente modellato (figura 41). Si fonde il perno-moncone in oro e lo si cementa sulla radice palatale e vestibolo-mesiale del 2.6 (figura 42). Si realizza un manufatto protesico provvisorio con battuta palladiata (per mantenere la dimensione verticale) sul 2.6 comprendendo anche i due premolari che hanno una mobilita di 2° grado per la presenza di difetti ossei palatali (figura 43). Si scolpisce, quindi, un lembo muco-periosteo vestibolare e palatale per accedere ai difetti ossei. Attuato un accurato curettaggio radicolare e dei tessuti molli, asportato tutto il tessuto di granulazione, si procede a una rimodellazione ossea per ripristinare la giusta morfologia ossea della zona (figura 44).
Fig. 43 Si realizza un manufatto protesico provvisorio con battuta palladiata ( per mantenere la dimensione verticale) comprendendo anche i due premolari che hanno una mobilità di 2° grado e in corrispondenza dei quali si dovrà preocedere a un intervento di chirurgia ossea ricostruttiva
Fig. 42 Si cementa il perno-moncone fuso in oro
Fig. 44 Scolpito un lembo mucoperiosteo si rimodella l'osso in corrispondenza dei due premolari e del 2.6, per migliorare l'architettura ossea
Fig. 45 Rimosso il tessuto di granulazione son ben visibili i difetti ossei a livello della superficie mesiale del 2.6 e delle superfici palatali dei premolari
Fig. 46 Posto in tensione il lembo con un punto di sicurezza, si procede alla terapia dei difetti ossei con tre impianti di Interpore 200
Si evidenziano cosi (figura 45) i difetti ossei complessi a più pareti con tendenza a formare difetti circumferenziali palatali ai 2.5 e 2.4 e un cratere osseo mesiale al 2.6.
Preparato il letto ricevente, si innesta l'osso artificiale non riassorbibile (Interpore 200) modellato a semiluna nei due difetti ossei palatali e modellato a piramide nel cratere (figure 46-47).
Fig. 47 La ricostruzione ossea è terminata e modellata adeguatamente