Pubblicato nel Maggio 1988
IL TRATTAMENTO DELLE LESIONI PARODONTALI NEGLI ELEMENTI PLURIRADICOLATI
GUSTAVO PETTI
Medico Chirurgo Specialista in Odontoiatria - Parodontologo di Cagliari, P.zza Repubblica 4,
tel 070 498159
web site www.gustavopetti.it
Innesto con osso eterologo
Nel caso illustrato nelle figure 20-23 dopo lo scollamento del lembo mucoperiosteo e la separazione delle radici, si è proceduto alla terapia del vasto cratere interadicolare con osso eterologo di Kiel.
A guarigione avvenuta si è proceduto alla costruzione di due denti a perno provvisori, ponendo particolare cura a realizzare le due corone separate per consentire il mantenimento dell'igiene dello spazio interadicolare (figure 24-25).
Sono stati realizzati infine due perni-moncone definitivi in oro (figura 26) che fungono così da pilastro terminale di una protesi fissa in oro-platino- porcellana che riabilita protesicamente il lato inferiore destro.
Sui due perni-moncone la protesi è realizzata in oro-platino per avere spessori inferiori e assicurare un buon profilo dell'area interdentale e consentire di conseguenza un corretto uso degli spazzolini interdentali.
La figura 28 mostra l'immagine Rx dello spazio della biforcazione a 4 anni di distanza dall'intervento.
Figg. 20-21 Lesione di 3° gardo della biforcazione del 4.7 cui si associa una lesione endoparodontale.
Fig. 23 Dopo la rimodellazione ossea si procede ad un innesto interradicolare di osso di Kiel per correggere il vasto cratere osseo
Fig. 22 Scollato un lembo mucoperiosteo si separano le radici
Fig. 24-25 A guarigione avvenuta dei tessuti si realizzano due denti a perno provvisori
Fig. 26-27 Si realizzano due perni moncone in oro fuso, che fungono da pilastro terminale di una protesi fissa in oro-platino-porcellana che riabilita l' arcata inferiore dx
Problematiche particolari
Non sempre la decisione di ricorrere alla separazione delle radici di un dente è da ricondurre a problemi strettamente parodontali. Nel caso mostrato nelle figure 29-35, per esempio, si è deciso di separare le radici e, dopo la loro riabilitazione con perni-moncone fusi in oro, utilizzarle per la riabilitazione dell'arcata inferiore sinistra con una protesi in oroplatino-porcellana, solo perché il 3.7, come illustra la figura 29, aveva il pavimento della camera pulpare completamente distrutto dal processo carioso.
Fig. 28 Immagine Rx dopo 4 anni dall' intervento
Fig. 29 3.7 con il pavimento della camera pulpare completamente distrutto dal processo carioso
Fig. 30 Scolpito un lembo mucoperiosteo si separano le radici
Figg. 31-34 A guarigione avvenuta si costruiscono i due pernimoncone rispettivamente in Duralay e fusi in oro
Problemi difficili da risolvere possono nascere quando la resezione della radice deve essere effettuata sui molari superiori. Per la difficoltà dell'esame clinico e radiografico, spesso insufficienti ad accertare con esattezza 1'entità della lesione parodontale e il numero sicuro delle biforcazioni compromesse, non è raro dover ricorrere a un lembo mucoperiosteo esplorativo per accertare la reale entità del danno. Spesso quindi intraoperatoriamente si arriva a decidere quali e quante radici possono essere conservate e quali e quante devono essere estratte e, soprattutto quali biforcazioni hanno necessità del trattamento chirurgico.
Fig. 35 Si riabilita infine protesicamente il lato inferiore sinistro