Pubblicato nel Maggio 1988
IL TRATTAMENTO DELLE LESIONI PARODONTALI NEGLI ELEMENTI PLURIRADICOLATI
GUSTAVO PETTI
Medico Chirurgo Specialista in Odontoiatria - Parodontologo di Cagliari, P.zza Repubblica 4,
tel 070 498159
web site www.gustavopetti.it
Fig. 66 La protesi definitiva in oro-platino-porcellana viane realizzata a settori (nella prospettiva di eventuali problemi futuri)
Fig. 65 Particolare dei modeli che evidenziano l' accuratezza della preparazione protesica delle radici residue del 2.6

Figg. 67-68 Particolare cura è stata posta nella realizzazione e nella progettazione della protesi superiore destra a livello delle due radici residue del 2.6. E' stato infatti realizzato un attacco intracoronale maschio nella corona elemento di ponte mesiale al 2.6 che si inserisce in un attacco femmina exstra coronale sul 2.5. Se in futuro si dovessero estrarre le radici del 2.6( in particolare la radice palatale che presenta un livello osseo residuo appena a limite dell' accettabile), ci si troverà di fronte a una protesi gia predisposta con un attacco di precisione, che potrà ricevere una protesi rimovibile con attacchi.

Fig. 69 Particolare dell' attacco maschio intracoronale Fig. 70 Particolare dell' attacco femmina extracoronale
Conclusioni

Come si è visto dalla presentazione di questi casi clinici di terapia delle lesioni parodontali delle bi/triforcazioni, il rispetto o il ripristino della salute parodontale, l'armonia delle forme, la morfologia normale dei denti e del loro tessuto di sostegno, costituiscono veri e propri "cardini" essenziali, che portano l'operatore a guardare al restauro protesico di questi elementi con una irrinunciabile mentalità parodontale, senza la quale, qualsiasi manovra o atto chirurgico e non chirurgico sarebbe destinato all'insuccesso.

Fig. 71 Protesi in oro-platino porcellana posizionata in bocca
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