Pubblicato nel Maggio 1988
IL TRATTAMENTO DELLE LESIONI PARODONTALI NEGLI ELEMENTI PLURIRADICOLATI
GUSTAVO PETTI
Medico Chirurgo Specialista in Odontoiatria - Parodontologo di Cagliari, P.zza Repubblica 4,
tel 070 498159
web site www.gustavopetti.it
Dalla parodontologia alla protesi
La figura 54 mostra un caso molto interessante che impone un approccio multidisciplinare per affrontare adeguatamente la complessità della situazione. Il 2.6 presenta gravi problemi conservativi, una lesione di 3' grado passante che interessa tutte e tre le biforcazioni, osteolisi periapicale per necrosi pulpare di tutte e tre le radici e gravissime lesioni ossee parodontali che compromettono tutte e tre le radici e in particolare la radice vestibolo-mesiale (figura 55). Scolpito un lembo vestibolare e palatale a spessore totale (figura 56), si separano le tre radici e si decide, vista la gravissima compromissione parodontale, per l'avulsione della radice vestibolo-mesiale.
Si rimuove anche la corona irrazionale del 2.5 con il 2.4 pensile, e si realizzano sulle due radici, palatale e vestibolo-distale, due perni- moncone in Duralay che poi vengono fusi in oro (figure 57-58).
Le figure 59 e 60 mostrano l'immagine radiografica del 2.6 in due proiezioni diverse dopo l'intervento, e dopo le cure endodontiche e di riabilitazione con perni moncone. Si prepara una accurata protesi fissa provvisoria in resina (figure 61-62) e, dopo essere intervenuti parodontalmente, endodonticamente e protesicamente con pernimoneone su tutta l'arcata superiore, che presentava seri problemi conservativi, protesici, gnatologici e parodontali (figura 63).
Si rilevano poi in modo corretto le impronte di precisione dell'arcata superiore (figure 64-65) e si procede alla realizzazione del manufatto protesico definitivo (figure 66-71). Particolare cura è stata posta nella progettazione e realizzazione della protesi superiore destra a livello delle due radici residue del 2.6; è stato infatti realizzato un attacco intracoronale maschio nella corona elemento di ponte mesiale al 2.6 (figura 69) che si inserisce in un attacco femmina extracoronale sul 2.5 (figure 67-68-70). Eventuali problemi futuri che si presentassero eventualmente a livello delle due radici del 2.6, in particolare della radice palatale che presenta un livello osseo residuo molto basso, al limite dell'accettabile, si potranno estrarre le radici e ci si troverà di fronte a una protesi gia, predisposta con un attacco di precisione per poter cosi riabilitare l'emiarcata superiore sinistra con una protesi rimovibile con attacchi.
Fig. 58 Fusione di due perni-moncone in oro
Figg. 59-60 Immagini Rx del 2.6 in due proiezioni diversi dopo l' intervento, dopo le cure endodontiche e la riabilitazione con perni-moncone
Figg. 61-62 Si prepara un' accurata protesi fissa provvisoria in resina
Fig. 64 Si rilevano in modo correto le impronte di precisione dell' arcata superiore de cui si ricavano i modelli maestri

Fig. 63 Dopo aver risolto tutti i problemi conservativi endodontici, gnatologici dell' arcata superiore,la si riabilita protesicamente tutta con perni-moncone